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Processo Maestrale-Olimpo-Imperium, accolta la ricusazione del giudice Macrì presentata dalla Dda

Per la Corte d’Appello di Catanzaro il magistrato si è già occupato di alcune vicende nelle precedenti vesti di gip distrettuale. Sarà quindi ora necessario individuare un nuovo presidente per il Tribunale collegiale di Vibo chiamato a giudicare 188 imputati

Processo Maestrale-Olimpo-Imperium, accolta la ricusazione del giudice Macrì presentata dalla Dda
Il nuovo Tribunale di Vibo e nel riquadro il giudice Tiziana Macrì
La Corte d'Appello di Catanzaro
La Corte d’Appello di Catanzaro

La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto la richiesta di ricusazione presentata dalla Dda nei confronti del giudice Tiziana Macrì, presidente del Tribunale collegiale di Vibo Valentia nel processo nato dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium riunite in un unico dibattimento. La stessa Corte d’Appello ha però dichiarato l’efficacia degli atti sinora compiuti nel dibattimento (costituzione delle parti, sospensione dei termini di custodia cautelare ed esclusione di alcuni Comuni dalle parti civili). Il 20 marzo scorso il presidente del Tribunale di Vibo, Antonio Di Matteo, aveva rigettato la dichiarazione di astensione dal processo presentata dal giudice Tiziana Macrì, ritenendo inesistenti i profili per la non trattazione del dibattimento. 

La dichiarazione di astensione era stata invece accolta per il giudice Giulia Conti ma limitatamente a due capi di imputazione. La pubblica accusa (procuratore Vincenzo Capomolla, pm Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Irene Crea) e il difensore Paride Scinica avevano sollevato profili di incompatibilità funzionale e di fatto, avendo il giudice Tiziana Macrì ricoperto in passato (2015 e 2016) le funzioni di gip distrettuale occupandosi così dell’autorizzazione di alcune intercettazioni nei confronti degli attuali imputati o, comunque, di coimputati stralciati da Rinascita Scott.  Per il giudice Giulia Conti, invece, la richiesta era stata avanzata per aver la stessa fatto parte del Collegio che ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, l’imputato Giovanni Zuliani da altro procedimento di competenza della Procura ordinaria di Vibo Valentia.  Tale imputato avrebbe però agito – ad avviso della Dda di Catanzaro – in concorso con altro soggetto ora imputato nel maxiprocesso.

Per la Corte d’Appello l’incompatibilità del giudice Tiziana Macrì sussiste in relazione alla posizione dell’imputato Costantino Gaudioso nei confronti del quale lo stesso magistrato si era pronunciata nelle precedenti vesti di gip distrettuale nella fase delle indagini autorizzando e prorogando operazioni di intercettazione esprimendo così valutazioni in merito all’imputazione associativa (clan Mancuso, villaggio Sayonara di Nicotera Marina e Cliffs Hotel di Joppolo, oltre ad intercettazioni disposte sulle utenze dell’ex assessore regionale ed imprenditore Francescantonio Stillitani, di Domenico Galati, dell’avvocato Giacomo Franzoni, dell’imprenditore Vincenzo Calafati e dell’ex dirigente della Regione Pasquale Anastasi). La richiesta di ricusazione avanzata dagli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese nell’interesse di Pantaleone Mancuso – alias Scarpuni – è stata invece ritenuta assorbita da quella della Dda. Per la presidenza del Collegio del processo Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium dovrà quindi ora essere individuato un nuovo giudice in sostituzione della dottoressa Tiziana Macrì dichiarata incompatibile nel poter proseguire il dibattimento.

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