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Politica e mafia nel Vibonese, la Lega critica Morra senza nominarlo e chiede un incontro agli altri partiti

Intervento del coordinatore provinciale del partito di Salvini secondo il quale i destinatari dei documentati Post del presidente dell’Antimafia sono «giovani amministratori di cui avere rispetto»

Politica e mafia nel Vibonese, la Lega critica Morra senza nominarlo e chiede un incontro agli altri partiti
Nel riquadro Michele Pagano
Nicola Morra

Nel silenzio di buona parte delle istituzioni e della politica rispetto alle documentate denunce del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, sulla situazione in diversi enti locali del Vibonese (Provincia di Vibo e Comuni di Tropea, Capistrano e ieri di Briatico con la partecipazione di un assessore al matrimonio di un imputato per narcotraffico e della figlia del presunto boss di un clan mafioso) arriva ora l’intervento del coordinatore provinciale di Vibo Valentia della Lega, Michele Pagano, il quale sceglie da che parte stare: da quella dei “giovani amministratori – li definisce così – di cui bisogna avere rispetto e non bruciare attraverso i social speranze e certezze”. Michele Pagano il nome del senatore Morra non lo pronuncia mai, ma è chiaro il riferimento allo stesso così come altrettanto chiara nel suo intervento è l’assenza di qualunque accenno al merito dei fatti denunciati dal presidente della Commissione parlamentare antimafia.

Questo l’intervento integrale di Michele Pagano della Lega di Salvini: [Continua in basso]

Matteo Salvini e Michele Pagano

«La politica sta vivendo un momento di grande confusione nel Vibonese. Da qualche tempo c’è quasi una gara social a chi la spara più grossa e per prima, sperando di acquisire visibilità o qualche posizione di vantaggio sugli altri. Pensiamo che non sia il miglior approccio ai tanti problemi che attanagliano il nostro territorio, bisogna ritornare alla politica vera che fa della discussione e del confronto di merito, il metodo migliore nell’affrontare e portare a soluzioni.

Come Lega già in tempi non sospetti avevamo fatto un appello a tutte le forze politiche, alle organizzazioni sindacali, datoriali, al mondo dell’associazionismo di sederci attorno ad un tavolo e insieme, individuare le linee guida di sviluppo di questo territorio ormai allo stremo e in stato comatoso, fermo restando ognuno con i propri ruoli, responsabilità, propria visione e di metodo.
Non abbiamo trovato sponda, forse perché ritenuta troppo debole la nostra proposta o forse perché mal posta o mal capita o forse perché in questo momento siamo poco appetibili. La rilanciamo di nuovo perché siamo convinti che insieme si possano individuare e portare a soluzioni le migliori condizioni. Così come avevamo denunciato per tempo, all’attenzione degli organi preposti al controllo che qualcosa forse non tornava. Lo abbiamo detto sempre nel rispetto del ruolo che ognuno esercita, perché siamo convinti che spesso le parole sono sostanza e la tempistica è fondamentale per accrescere credibilità nella società civile.

Non capiamo perché, a distanza di tempo, da chi occupa una postazione importante nelle istituzioni solo adesso e per giunta tramite social chieda l’intervento degli organi preposti. Ci chiediamo perchè solo adesso, non vorremmo fosse anche questa  una mera propaganda personale e di posizionamento  alla vigilia di una competizione elettorale.

Viviamo in un territorio dove la malavita cerca ogni giorno di esercitare e mostrare la propria forza; per fortuna di contro vi è la stragrande maggioranza della popolazione rappresentata dalle tante donne, giovani, lavoratrici e lavoratori, pensionati, professionisti, partite iva, imprenditori che faticano le proverbiali sette camice non solo per competere in un mercato sempre più complesso e aggressivo, ma per evitare che qualche distrazione oggettiva, anche se involontaria, possa portare ad avere qualche interdittiva per la propria azienda, che hanno a cuore il risveglio delle coscienze, una voglia sfrenata di legalità e che ogni giorno vivono e lavorano in un territorio difficile.

In questa platea ci sono anche decine e decine di giovani amministratori che hanno un grande senso dello Stato, il rispetto della legalità e una grande visione politica di sviluppo e che possono rappresentare il futuro di una nuova classe politica dedita solo agli interessi del territorio e non ad altro e sono in prima linea rischiando a volte la propria incolumità e quella delle loro famiglie.

Di questi giovani amministratori bisogna avere rispetto e non bruciare attraverso i social speranze e certezze e creando solo confusione e smarrimento tra la gente. Noi auspichiamo e siamo vicini alle Istituzioni affinché si possa mettere fine al fenomeno della criminalità organizzata ma, al tempo stesso non si può demonizzare un intero territorio attribuendo indistintamente a tutti il sospetto di essere o di appartenere. Sarebbe un errore fatale che porterebbe più velocemente alla morte sociale, culturale, economica e politica della nostra provincia.Come Lega chiediamo a tutti uno scatto d’orgoglio, auspichiamo ancora una volta un confronto-incontro con tutte le forze politiche, sociali, con tutte le forze sane e produttive di questa provincia affinché possiamo riportare al centro la vera politica, fatta di passione, visione, interesse per il territorio, lasciando ai margini personalismi, ambizioni personali e di potere. Solo così possiamo sperare – conclude Michele Pagano – in una inversione di marcia che possa riportare il nostro territorio ad essere protagonista nel campo economico, sociale, culturale e politico.Per questo, facciamo nostro l’appello lanciato giorni fa sulla stampa da una nuova forza politica che come noi chiede un confronto-dibattito tra tutte le forze politiche del territorio».

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