giovedì,Aprile 25 2024

Comune di Zaccanopoli, la minoranza contro l’operato del sindaco: «Finanziamenti persi»

L’affondo del consigliere Giovanna Lo Cane: «Il paese sta subendo un'amministrazione apatica e non riusciamo a sfondare il muro del silenzio»

Comune di Zaccanopoli, la minoranza contro l’operato del sindaco: «Finanziamenti persi»
Il Municipio di Zaccanopoli

La tensione politica al Comune di Zaccanopoli si taglia con il coltello, specie dopo la recente sentenza del Tar Calabria a favore dell’amministrazione Budriesi per l’abbattimento di alcuni cipressi che, oltre a danneggiare la base di alcune cappelle, ostacolavano i lavori di manutenzione straordinaria nell’area. A rompere il silenzio è la consigliera di minoranza Giovanna Lo Cane di “Ri-nascita Democratica” che, puntando il dito contro il sindaco, denuncia: «Il mio paese subisce questa amministrazione. Né in seduta consiliare, né interpellando la Budriesi in altro modo si riesce a prendere contezza di cosa stiano facendo. Noi da politici non riusciamo a sfondare questo muro di silenzio e la comunità non ha risposte sulle attività in corso. Quello che però tutti sappiamo – ha precisato la Lo Cane – è che Zaccanopoli, grazie a questo tipo di atteggiamento, ha perso, e continuerà a farlo, importanti occasioni di finanziamenti, espansione turistica e coesione con tutto il resto del territorio vibonese». [Continua in basso]

L’amministrazione targata Budriesi

Quel che non si riesce a mandar giù di fatto è «l’aver perso la possibilità di creare su Zaccanopoli l’Albergo diffuso, riutilizzando dei ruderi e puntando magari su un’offerta turistica differente da quella costiera. Noi siamo in collina e sfruttando questo, avremmo potuto attrarre amanti del trekking, della fotografia, famiglie in cerca di natura o turisti desiderosi di un po’ di quiete. Invece – sottolinea – tutto questo è sfumato irrimediabilmente». L’ex sindaco Pasquale Caparra, oggi pure lui consigliere di minoranza per “Alternativa Democratica”, «sul finire del suo mandato aveva predisposto un bando apposito per attrarre turismo anche nel nostro piccolo ma grazioso paese, ma poi tutto è finito nelle fitte nebbie e nessuno di noi consiglieri è riuscito a scucire un commento, una spiegazione all’amministrazione comunale per cercare di capire che cosa sia successo e perché questo nulla di fatto».

Un passo indietro

Ad agosto 2020 il Comune di Zaccanopoli mette a bando l’affidamento del servizio di gestione degli immobili adibiti ad Albergo diffuso per riutilizzare, a fini turistici, alcune case vuote. L’operazione, che avrebbe consentito di ristrutturare gli stabili con l’impiego dei fondi post terremoto del Friuli (1976), era pensata per ricavare circa trenta posti letto. Tra le tante realtà calabresi più importanti, anche Belmonte Calabro è riuscito ad avere lungimiranza su tale progetto di ospitalità in simbiosi con le comunità locali e la natura. Ad aggiudicarsi la gestione di cinque immobili a Zaccanopoli è stato Vincenzo Scordo di Tropea il quale, con il progetto “Slow Village – Albergo diffuso Zaccanopoli”, avrebbe dato vita al primo turismo diffuso nella provincia di Vibo. «Anche lui – ha fatto sapere la Lo Cane – ha lamentato grandissima delusione per il pantano burocratico venutosi inspiegabilmente a creare. Quel che capiamo bene è che pure su questa vicenda non se ne caverà un ragno dal buco, così come, per quanto ne sappiamo, non esistono progetti targati amministrazione Budriesi in corso. Non vediamo prospettiva di futuro in questo modo di fare politica e tutto quel che si sta facendo è opera di chi ha lasciato». E mentre il sindaco dopo la sentenza del Tar attende le dimissioni della Lo Cane, la stessa promette che non lo farà e che rimarrà al suo posto «a combattere, a denunciare e a dare risposte ai cittadini su tutte le opacità di un’amministrazione già segnalate anche allo stesso prefetto di Vibo Valentia».

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