giovedì,Dicembre 12 2024

Depurazione: Tonino Daffinà subcommissario nazionale, ma Schifani lo contesta

Le nomine del Governo Meloni fanno discutere e per primo ad attaccarle è il presidente della Regione Sicilia che affonda anche sull’esponente vibonese di Forza Italia in ordine alla mancanza di competenze specifiche in materia

Depurazione: Tonino Daffinà subcommissario nazionale, ma Schifani lo contesta
Un impinto di depurazione e nei riquadri Schifani e Daffinà

Il professor Fabio Fatuzzo è il nuovo commissario Straordinario Unico per la Depurazione. Lo stabilisce un Decreto del presidente del Consiglio, che formalizza la nomina decisa dal ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto, di concerto con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto. Lo rende noto un comunicato del Mase. Oltre a Fatuzzo, presidente di Sidra SpA ed ex parlamentare, la Struttura chiamata a realizzare gli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane negli agglomerati idrici oggetto di infrazione comunitaria si compone anche di due nuovi subcommissari: Salvatore Cordaro e il vibonese Antonino Daffinà. Il ministro Gilberto Pichetto augura “buon lavoro al commissario Fatuzzo e alla nuova Struttura, che svolge un’attività tecnico-amministrativa estremamente delicata. Il nostro Paese – aggiunge Pichetto – paga oggi sanzioni all’Europa per le sue inadempienze in campo fognario e depurativo: un costo innanzitutto ambientale, che impatta sulla vita e sull’economia di tanti territori, prevalentemente dislocati in Sicilia, Calabria e Campania. Con queste nomine – conclude Pichetto – il Governo vuole proseguire con determinazione l’azione di messa in regola degli agglomerati idrici, sapendo che attorno alla cura del bene comune acqua si gioca una grande partita di sviluppo”.

Daffinà contestato da Schifani

La nomina di Antonino Daffinà, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Vibo, presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Vibo, esponente di punta di Forza Italia e vicinissimo al presidente della giunta della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è stata contestata dal presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, anche lui di Forza Italia. “Ho appreso che il Governo nazionale ha recentemente nominato il commissario della depurazione e due suoi vice. Il mio grande stupore consiste nel fatto che si è passati dal professore Gino Giugni, ordinario di ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica. Mi auguro che il Governo nazionale rifletta attentamente su queste scelte. Lo stesso dicasi – aggiunge Schifani – per uno dei due vice commissari il quale, già assessore nella giunta Musumeci e poi non più ricandidato, si presenta come ex politico dotato di breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo ruolo istituzionale; per non parlare – ha concluso Schifani – del secondo vice commissario, politico calabrese del tutto ignaro della materia – ma vicino alla politica di quella regione – in un contesto dove l’incarico della gestione della depurazione presuppone grandi professionalità specifiche e indipendenti, in quanto abbraccia anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi”.

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