lunedì,Aprile 29 2024

Simbario, Crispo lascia la carica di vicesindaco: «Mia incompatibilità è assoluta»

Rimane come consigliere comunale: «Non mi sono stati risparmiati sgambetti e gomitate sotto la cintola»

Simbario, Crispo lascia la carica di vicesindaco: «Mia incompatibilità è assoluta»
Il Comune di Simbario
Gennaro Crispo

Gennaro Crispo annuncia le proprie dimissioni dalla carica di vicesindaco del Comune di Simbario. Lo fa attraverso una missiva indirizzata ai cittadini, agli organi di informazione ed al sindaco Ovidio Romano che ha inteso ringraziare per l’esperienza e la fiducia riposta sulla sua persona: «Rimango a ricoprire la carica di consigliere comunale, incarico che svolgerò con il massimo impegno fino alla fine del mandato. Suffragato con 143 voti, su 409 presi dalla nostra lista “Orgoglio simbariano”, sono stato eletto a maggio 2019 consigliere comunale e successivamente – ricorda Crispo – nominato per ricoprire la carica di vicesindaco ma, all’avvicinarsi della scadenza del mandato elettorale, ho dovuto assistere alla progressiva discesa verso i più deleteri vizi della vecchia politica, che evito volutamente di elencare, ma che hanno determinato la mia insofferenza sempre più crescente su atteggiamenti, fatti ed individui che non mi hanno risparmiato sgambetti e gomitate sotto la cintola. E dall’insofferenza, alla fine siamo giunti, senza che “nessuno” muovesse un dito, all’incompatibilità assoluta. Ritengo pertanto doverosa, ma anche utile al prosieguo del lavoro della squadra, la mia sostituzione con una persona che possa ricreare coesione e tranquillità. Per quel che mi riguarda, ho ben poco da rimproverarmi, anche se so di non aspettarmi ringraziamenti, ma nello stesso tempo penso di non meritare il risentimento per il mio “parziale abbandono”. Dopotutto, se per quattro anni ho lavorato senza risparmiarmi, con spirito di servizio, con tenacia, ma sempre con umiltà e correttezza, nell’interesse esclusivo della nostra comunità, spinto dall’attaccamento alla mia terra e dal desiderio di vederla migliore, e conseguendo anche qualche risultato che mi viene generalmente riconosciuto. Ricordo ancora oggi il periodo Covid: alcuni disponibili ad aiutare la nostra comunità (a parole) e il sottoscritto (fatti) che portava la spesa casa per casa a chiunque ne avesse bisogno. Le non quantificabili riparazioni alla rete idrica: alcuni disponibili a risolvere il problema (a parole), e il sottoscritto (fatti) che, munito di stivali e guanti, si calava nelle condotte e nelle aperture per ripristinare le varie rotture. Chilometri e chilometri, su e giù da “Colle Morrone” per verificare il corretto funzionamento delle varie pompe. Sono stato definito il “giardiniere di Rio” sol perche’, munito di tagliaerba e mascherina, ho avuto la “colpa” di aiutare il personale dedito alla manutenzione delle aree a verde; ho raccolto la spazzatura, spalato neve e partecipato a tutti gli eventi promossi dalla nostra comunità. Ho assunto la responsabilità nel far rinnovare a “padri di famiglia” e “uomini con principi” (Tis -Tirocini di inclusione sociale) il contratto di lavoro. Ho trascurato la mia famiglia, gli amici e il mio lavoro ma, nonostante tutto, sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Quel che ho fatto – conclude Crispo – è stato sempre e solo dettato da scelte di cuore e mai da secondi fini. Ho cercato sempre di seguire l’esempio del mio unico maestro di vita mio padre». 

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