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Caso teatro Vibo, Furci (M5S): «Da mesi chiediamo l’approvazione di un regolamento»

L’affondo dell’esponente pentastellato: «La gestione della struttura non può avere un approccio di così basso profilo»

Caso teatro Vibo, Furci (M5S): «Da mesi chiediamo l’approvazione di un regolamento»
M5S, Michele Furci

«È veramente disarmante l’approssimazione con cui, di fronte alla realizzazione di un’opera come il Teatro comunale, l’Amministrazione di centrodestra vibonese si dimena per dare finalmente ai cittadini la possibilità di godere di un servizio culturale degno della sua antica tradizione. La gestione del Teatro non può avere un approccio di così basso profilo poiché, dopo tanta attesa, il tutto dovrebbe essere compiuto in maniera professionale e secondo i livelli tecno scientifici ed economici di cui ampiamente parlano le normative in materia». Inizia così l’affondo di Michele Furci, rappresentante del gruppo territoriale del Movimento 5 stelle che aggiunge: «Non era questa l’aspettativa che la comunità vibonese, dopo la lunga attesa di sei lustri, poteva mai immaginare di avere come risultato per coronare il tanto agognato sogno. Eppure bastava seguire in maniera normale le competenze demandate all’Ente comune e le modalità per esercitarle per come già ampiamente indicate dalla legge (Titolo V, art. 113 bis c. 3, del Tuel 267/2000). E se tanta è l’improvvisazione dell’attuale maggioranza, non secondaria risulta la mediocrità dei tanti che continuano a dolersi senza mai invocare l’unica via di uscita, peraltro concreta e definitiva, di cui già da tempo parlano le leggi di riferimento quando a tal proposito consigliano che si crei uno strumento associativo idoneo per la sua gestione. Il M5s – incalza Furci – è da mesi che chiede, nel silenzio generalizzato, che si approvi velocemente un Regolamento: e non lo fa per mero vezzo propagandistico, bensì perché ne è consapevole che la fattualità concreta per l’erogazione del servizio un Ente locale lo può compiere con efficienza, efficacia ed economicità soltanto in tal modo».

L’esponente pentastellato rimarca: «Un servizio di alta levatura culturale da servire quindi in conformità di una gestione secondo i principi contabili generali contenuti nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e suoi aggiornamenti e dunque in base i principi del codice civile. Per poter gestire un teatro – sottolinea – ci vogliono le competenze che soltanto organi come il Consiglio di amministrazione, il presidente e il direttore potranno garantire. E lo potranno garantire se a monte ci saranno le risorse economiche che, sebbene in parte vengano elargite con i finanziamenti dei vari enti pubblici, soltanto con una Fondazione in cui concorreranno solide aziende private potranno avere certezza. Pertanto, alla luce della sospensione di un programma del tutto improvvisato, si prenda finalmente atto della serietà con cui il M5s a tutti i livelli sta offrendo la via di uscita alla incresciosa vicenda e si faccia il passo giusto da parte della Giunta di portare subito la proposta di regolamento per il Teatro in consiglio comunale. Frattanto che si compiano nella normalità tutti i passaggi autorizzativi, si avvii quindi la procedura per la costituzione di una Fondazione a tal fine idonea».

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