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Stefanaconi, lavori abusivi nella cappella del sindaco, la minoranza: «Solano si dimetta»

Il capogruppo dell’opposizione annuncia in un’interrogazione una nuova mozione di sfiducia dopo la denuncia dei carabinieri alla Procura di un abuso edilizio, «certificato da una concessione in sanatoria», nella cappella cimiteriale dei familiari del primo cittadino nonchè presidente della Provincia

Stefanaconi, lavori abusivi nella cappella del sindaco, la minoranza: «Solano si dimetta»
nei riquadri Nicola Carullo e Salvatore Solano
Nicola Carullo

Nuove polemiche a Stefanaconi dopo la richiesta di dimissioni – respinte – e la mozione di sfiducia che il gruppo consiliare di minoranza “Movimento per Stefanaconi” aveva avanzato nei confronti del sindaco Salvatore Solano (che è anche presidente della Provincia di Vibo) per via dei suoi rapporti che emergono nell’inchiesta Petrolmafie della Dda di Catanzaro con il cugino Giuseppe D’Amico, quest’ultimo arrestato unitamente al fratello Antonio per associazione mafiosa (clan Mancuso e clan dei Piscopisani) ed altri reati. Il nuovo caso (dopo la precedente mozione di sfiducia non passata in aula) viene sollevato dal capogruppo di minoranza, Nicola Carullo, con un’interrogazione (anche in rappresentanza dei consiglieri Antonio Fortuna e Salvatore Maluccio) indirizzata al sindaco Salvatore Solano ed al presidente del Consiglio comunale di Stefanaconi. In mancanza di dimissioni da parte del sindaco Salvatore Solano, il gruppo di minoranza anticipa una nuova mozione di sfiducia. [Continua in basso]

Salvatore Solano

Lavori abusivi al cimitero

Nel settore di ampliamento del cimitero – come previsto dalla delibera di giunta n.72 del 2010 – è in fase di definizione il progetto relativo al completamento di 59 cappelle. Queste sono state, o stanno per essere, realizzate dai cittadini interessati nel rispetto di tutte le disposizioni di legge, vale a dire dopo aver presentato apposita domanda, redatto regolare progetto, pagato quanto dovuto, ottenuto la licenza e comunicato al Comune l’inizio die lavori. Questo è quanto prevede la legge – viene spiegato nell’interrogazione – e questo è quello che hanno fatto 58 cittadini di Stefanaconi su 59 nel rispetto della legalità. Una sola di queste cappelle stava per essere costruita abusivamente evitando così il pagamento degli oneri di concessione ed il descritto percorso normativo. I carabinieri di Sant’Onofrio, però, rilevano tale abuso edilizio e lo denunciano alla Procura della Repubblica, costringendo il proprietario dell’edicola funeraria in questione a correre ai ripari, presentando immediatamente – è il 31 marzo scorso – istanza di permesso in sanatoria che veniva concessa il giorno dopo con protocollo 1515 del primo aprile scorso. Ovviamente dopo aver presentato il progetto e pagato la sanzione pecuniaria che veniva ridotta al minimo. Complimenti, sindaco, per la rapidità degli uffici e per la clemenza dimostrata nei riguardi del cittadino. In ogni caso il tentativo di rimediare, da parte dello stesso, per cercare di regolarizzare in tutta fretta l’illecito appare quanto mai ingenuo in quanto la concessione in sanatoria non solo non estingue l’abuso edilizio ma, essendo atto conseguenziale allo stesso, di fatto lo certifica.

Il Comune di Stefanaconi

Comprenderà anche la rilevanza dell’abuso edilizio messo in atto e che il Testo unico dell’edilizia identifica come abuso totale perché consumato senza alcuna autorizzazione. Lei, sindaco, – si legge ancora nell’interrogazione – che con la legalità dice sempre di avere un rapporto confidenziale, saprà pure che si tratta di un reato perseguibile penalmente per come previsto dall’art.44 del Dpr 380/2001. Così come dovrebbe anche essere a conoscenza della costruzione abusiva della quale stiamo parlando, perché è quella della sua famiglia. Mi auguro – incalza il consigliere Carullo – che si renderà conto della gravità di tale atto, visto che stiamo parlando, oltre che di un illecito penale, anche di un comportamento politico di inaudita gravità. Un atto che è figlio di una politica priva di valori morali. Percui, come avviene inevitabilmente in simili e rarissime circostanze, per rispetto soprattutto a quei 58 cittadini che le hanno dato una lezione di legalità, lei dovrebbe semplicemente vergognarsi e dimettersi immediatamente. In assenza di tale sua doverosa determinazione noi andremo a riproporre al Consiglio comunale una nuova mozione di sfiducia nei suoi confronti. Siamo davvero curiosi di vedere fino a che punto i suoi consiglieri sono ancora disposti a mettere sotto i piedi la loro moralità per condividere un atto amministrativo così squallido e così spregiudicato, piuttosto che dallo stesso prendere dignitosamente le distanze per come è dovere – conclude Carullo nell’interrogazione – di amministratori seri e responsabili”.

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