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Pizzo, la stagione turistica si allunga: «Presenze record anche in questo caldo autunno»

Bagni al mare, sole e passeggiate anche nel fine settimana appena trascorso. L'analisi di Pascale, presidente della coop Kairos che gestisce i siti di Piedigrotta e castello Murat: «Registriamo prenotazioni fino a fine ottobre, poi molte strutture ricettive chiuderanno. Turismo in inverno? La città deve garantire servizi»

Pizzo, la stagione turistica si allunga: «Presenze record anche in questo caldo autunno»
Spiaggia a Pizzo nei giorni di ottobre

Una stagione turistica non esaurita con il periodo clou dell’estate ma proseguita a gonfie vele anche nel mese di settembre e inizio ottobre grazie a giornate calde e soleggiate. Così le vie del centro storico di Pizzo ma anche le sue spiagge e piazze hanno continuato ad animarsi ben oltre le tradizionali settimane di “tutto esaurito”. A facilitare il richiamo dei tanti visitatori che hanno affollato la cittadina napitina, anche la bellezza senza tempo di alcuni siti di grande interesse storico come Piedigrotta e il Castello Murat. E poi le antiche chiese del centro storico, i palazzi antichi e l’affaccio sul mare. Aspetti che rendono Pizzo un piccolo gioiello d’arte e di cultura da scoprire e riscoprire 365 giorni l’anno. E pure le ultime giornate sono state così miti che anche in questo ultimo fine settimana, tante persone hanno fatto tappa lungo le spiagge godendosi qualche ora di sole, mare e relax. Con Francesco Pascale, presidente della cooperativa Kairos che si occupa della gestione di Piedigrotta e castello, abbiamo parlato di numeri e prospettive.

I flussi turistici a Pizzo

I dati segnano un quadro positivo, con più picchi di forte afflusso turistico: «Quest’anno – fa rilevare- il dopo Ferragosto ha portato circa 400 presenze al giorno (a sito). Luglio è stato altalenante, con settimane di presenze importanti e altre meno. Il vero boom è stato rappresentato da agosto, con turisti provenienti da ogni dove». La vera sorpresa è stata rappresentata da inizio autunno: «Con aperture il lunedì e il giovedì, contiamo circa 300 visitatori provenienti da gruppi e ospitati presso i villaggi turistici della zona. A questi si aggiungono altri 50 turisti in visita autonoma a Pizzo». Pascale sottolinea: «Con ogni probabilità saranno numeri destinati a restare tali almeno fino a fine ottobre. Poi tante strutture chiuderanno e ci aspettiamo una diminuzione progressiva delle presenze».

Piedigrotta e il castello Murat

La suggestiva chiesetta di Piedigrotta

Piedigrotta è sicuramente una delle località più apprezzate nel comprensorio vibonese. Lo confermano ancora una volta i numeri. È un sito dove storia e leggenda si uniscono, restituendo una devozione molto radicata nella comunità. Si racconta di un naufragio avvenuto nel Seicento. Un veliero, di passaggio lungo la costa calabra, fu sorpreso da una violenta tempesta. I marinai, temendo per la loro vita, pregarono ardentemente il quadro della Vergine custodito della cabina del capitano. L’imbarcazione venne inghiottita dalle onde ma l’equipaggio si salvò. A riva venne trasportato anche il quadro della Madonna e la campana di bordo datata 1632. I marinai mantennero la promessa: scavarono una grotta e li vi collocarono l’effige miracolosa. Tra ‘800 e ‘900, la cappella venne ingrandita grazie al lavoro dell’artista locale Angelo Barone e del figlio Alfonso. Negli anni sessanta, a seguito di un atto vandalico che danneggiò gravemente la chiesetta, un nipote degli scultori originari si prodigò per riportare il sito all’antico splendore. Da non trascurare, il castello aragonese, la cui storia si collega alla figura di Giacchino Murat, re di Napoli che cercò di riconquistare il regno ripartendo da Pizzo ma qui vi trovò la morte. Il maniero offre al visitatore una ricostruzione storica che riproduce gli ultimi giorni di vita del sovrano e dei suoi uomini. Infatti, all’interno delle celle, nei semi-sotterranei, vengono riprodotti gli ambienti della loro prigionia. Fu una vicenda storica che segnò il destino di un popolo e anche del Sud. A tal proposito, proprio nei giorni scorsi una rievocazione dei fatti avvenuti a Pizzo nel 1815. Insomma, oltre al mare, al suo impareggiabile tartufo gelato, la città Napitina, è uno scrigno di tesori. Una città d’arte, come più volte sottolineato da Pascale.

Turismo da destagionalizzare

E su forme di turismo nuove, legate alla conoscenza dei territori, si punta molto. Così come alla destagionalizzazione: «Si sta allungando la stagione. Questo è un dato positivo che ci fa ben sperare per il futuro. Ma, per una crescita effettiva da punto di vista turistico, Pizzo deve attrezzarsi per poter accogliere turisti anche nel periodo invernale. I servizi devono rappresentare la base di tutto». Del resto, i numeri positivi attestano Pizzo tra le mete imperdibili lungo la Costa degli dei, nonostante qualche criticità legata al mare sporco: «Ad agosto le cifre si attestano: 18mila utenti a Piedigrotta, 12mila al castello. A luglio abbiamo avuto una media di 150 persone al giorno, 10mila a Piedigrotta, 7mila al Ccastello». Ottimo il bilancio di settembre: «Con nostra enorme soddisfazione, anche in autunno grazie ai gruppi, abbiamo replicato i numeri di agosto». Sui progetti futuri, il presidente della Kairos anticipa: «C’è in cantiere una progettazione teatrale. Questa forma d’arte a Pizzo è molto sentita, esiste una tradizione molto antica. Le novità non mancheranno».

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