Guardie mediche nel Vibonese, manca il personale e l’Asp di Vibo accorpa diverse postazioni
Il numero di sanitari disponibili non è sufficiente a garantire la copertura di tutte le 39 sedi di continuità assistenziale presenti sul territorio provinciale. Una «rimodulazione temporanea» che arriva in seguito alla denuncia presentata dal sindaco di Nicotera
Novità sul fronte delle Guardie mediche nel Vibonese. L’Asp ha disposto la rimodulazione temporanea delle postazioni presenti sul territorio provinciale, procedendo con l’accorpamento di alcune delle sedi. La proposta è arrivata dal direttore sanitario aziendale Matteo Galletta e il motivo – è scritto nella delibera vergata oggi dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano – sta nella carenza di medici, il cui numero allo stato «non è sufficiente a garantire la presenza dei sanitari in tutte le 39 sedi di continuità assistenziale». In particolare, la «grave carenza» ha determinato la mancata assegnazione di medici presso alcune postazioni «nevralgiche per il territorio, specie nella stagione estiva». Una di queste è sicuramente quella di Nicotera. E la decisione dell’Asp arriva proprio a seguito delle proteste del sindaco nicoterese Giuseppe Marasco, che lunedì scorso aveva depositato in Procura una querela contro Asp di Vibo e Regione Calabria per interruzione di pubblico servizio dopo che la Guardia medica del suo comune – che offre assistenza anche ai cittadini di Limbadi, per un totale di quasi 10mila persone – era rimasta chiusa più volte per mancanza di personale. Marasco aveva lamentato una disparità di trattamento rispetto ad altri paesi del Vibonese, dotati di Guardia medica pur essendo più piccoli o tutti vicini o comunque meno distanti dai tre ospedali della provincia. Ora, la scelta dell’Asp di mettere mano all’organizzazione. La rimodulazione consentirà – spiegano dal management aziendale – di «recuperare medici di continuità assistenziale che andranno a potenziare le postazioni di ambito». [Continua in basso]
Le Guardie mediche accorpate nel Vibonese
Ecco le Guardie mediche interessate dalla delibera dell’Asp di Vibo: Simbario e Mongiana saranno accorpate a Serra San Bruno; Pizzoni andrà con Soriano; Drapia con Spilinga; Sant’Onofrio con Stefanaconi e Polia con Monterosso. Da precisare che la postazione di Sant’Onofrio è stata dichiarata non idonea per mancanza dei requisiti minimi igienici sanitari e strutturali. Ci sono poi altri due accorpamenti disposti dall’Asp di Vibo che lasciano, invero, un po’ perplessi. Capistrano andrà con Fabrizia: e qui c’è da considerare che la strada più breve tra i due centri è lunga quasi 36 chilometri, circa tre quarti d’ora il tempo che si impiega a percorrerla. Infine, Gerocarne sarà accorpata a San Nicola da Crissa: in questo caso, i due paesi distano 24 chilometri mentre il tempo di percorrenza stimato sfiora i quaranta minuti. Eppure l’Asp assicura, come si legge nella delibera del commissario Giuliano, di aver tenuto conto dell’«orografia del territorio» e della «distanza chilometrica delle postazioni accorpate dalla postazione operativa».
Nel documento dell’Azienda sanitaria, infatti, si chiariscono i criteri utilizzati per la riorganizzazione delle Guardie mediche, a partire dalla necessità di garantire un medico di continuità assistenziale ogni 3500 residenti – così come previsto per le zone disagiate e l’intera provincia di Vibo rientra in tale classificazione. «La rimodulazione ed accorpamento temporaneo (come riportato in tabella – che pubblichiamo in fondo all’articolo) di alcune postazioni», si legge nella delibera, sono state pensate tenendo in considerazione «l’orografia del territorio, la distanza chilometrica delle postazioni accorpate dalla postazione operativa, il numero della popolazione residente, la realizzazione nell’area distrettuale di Serra San Bruno di un AFT (Associazione funzionale territoriale, ndr) a sede pubblica h12 che vede la presenza dei medici di continuità assistenziale in turnazione e di un’altra AFT a sede pubblica presso il CAPT di Soriano Calabro». Infine, il commissario Giuliano dà mandato al direttore di Distretto Raffaele Bava «di predisporre ogni atto tecnico-organizzativo per dare piena applicazione alla presente deliberazione e che la stessa diverrà immediatamente operativa dalla data di pubblicazione», cioè oggi.
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