mercoledì,Aprile 24 2024

Il prefetto di Vibo Roberta Lulli trasferito a Roma. Lascia pure l’attuale vicario Eugenio Pitaro

Decisione del Consiglio dei ministri. Si attende ora la nomina della nuova guida dell’Ufficio territoriale di Governo. La “gestione Lulli” era finita sotto i “riflettori” del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra

Il prefetto di Vibo Roberta Lulli trasferito a Roma. Lascia pure l’attuale vicario Eugenio Pitaro
La sede della Prefettura e Roberta Lulli, prefetto di Vibo Valentia
Roberta Lulli

Cambio al vertice della Prefettura di Vibo Valentia. Il Consiglio di ministri ha infatti deliberato, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, alcune nomine con  il movimento di diversi prefetti. Fra loro Roberta Lulli che da prefetto di Vibo Valentia è destinata a svolgere le funzioni di Direttore Centrale per l’amministrazione generale presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Prenderà il posto di Paolo Campanaro che diventa invece capo Dipartimento delle libertà civili e immigrazione del Viminale. Roberta Lullicompagna dell’ex senatore Gaetano Quagliariello – era arrivata a Vibo Valentia nell’aprile del 2021, succedendo a Francesco Zito, il prefetto arrivato alle porte della maxioperazione Rinascita Scott della Dda di Catanzaro che ha investito anche diversi enti locali del Vibonese pur registrandosi il solo scioglimento del Comune di Pizzo a fronte di interi capitoli dell’inchiesta dedicati all’infiltrazione mafiosa in diversi Comuni (compreso il capoluogo di provincia). A reggere le sorti della Prefettura di Vibo Valentia – in attesa della nomina di un nuovo prefetto al posto della Lulli – sarà quale vicario reggente la dott.ssa Maria Rosa Luzza. La Prefettura di Vibo perde infatti anche l’attuale vicario reggente, Eugenio Pitaro, trasferito su sua richiesta a Firenze dove sarà viceprefetto. Intanto, il capo di Gabinetto della Prefettura di Vibo, Roberto Micucci, è stato nominato commissario prefettizio al Comune di Sant’Onofrio, e quale suo vice lo affiancherà Sergio Raimondo. Gli organi elettivi di tale ente locale sono stati infatti sciolti nei giorni scorsi per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali. [Continua in basso]

La gestione Lulli e gli “attacchi” di Morra

Nicola Morra e il prefetto Roberta Lulli

Sicuramente la gestione della Prefettura di Vibo Valentia da parte del prefetto, Roberta Lulli, verrà anche ricordata per una serie di pubblici interventi rivolti al suo indirizzo dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. In primis sul mancato invio delle Commissioni di accesso agli atti alla Provincia di Vibo (dopo il rinvio a giudizio del suo presidente, Salvatore Solano nell’inchiesta Petrolmafie, LEGGI QUI: Morra al prefetto di Vibo: “Mandi la Commissione di accesso alla Provincia”) ed al Comune di Tropea (LEGGI QUI: Comune di Tropea e infiltrazioni mafiose: Morra chiede al prefetto di Vibo l’accesso agli atti) e poi anche per una serie di mancate risposte proprio su tale ultimo ente locale e su altre situazioni riguardanti Briatico.
L’invio della Commissione di accesso agli atti è stato invece disposto dal prefetto Lulli per il Comune di Soriano Calabro arrivando allo scioglimento degli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose, pur con una relazione che in diversi punti ha suscitato qualche perplessità (LEGGI QUI: Comune di Soriano e infiltrazioni mafiose: la relazione della Prefettura di Vibo fra luci e ombre), mentre nel dicembre scorso Commissioni di accesso agli atti sono state inviate nei Comuni di Acquaro e Capistrano, la cui tempistica da parte della Prefettura di Vibo ha lasciato però, anche in questo caso, non poche perplessità perchè di fatto ha eliminato dalla corsa a presidenti della Provincia i due sindaci di tali paesi (Giuseppe Barilaro e Marco Martino) a poche settimane dalla presentazione delle liste e sempre in attesa di risposte (mancate) alle richieste di Morra proprio sulla Provincia e il Comune di Tropea.

A Capistrano era stato il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra a chiedere sette mesi prima che la Prefettura di Vibo accendesse i “riflettori” (LEGGI QUI: Morra al prefetto di Vibo: «Indaghi sugli amministratori di Capistrano e sui loro legami compromettenti»  e QUI: Antimafia: il sindaco di Capistrano replica a Morra ma alcune date non tornano) e prima ancora l’aveva fatto in solitudine la nostra testata con un’apposita inchiesta del giugno scorso, beccandoci gli insulti pubblici sui social del sindaco Marco Martino (LEGGI QUI: Elezioni e inchieste: da Filogaso a Capistrano, ecco l’interesse della Dda di Catanzaro).

Il ministro dell’Interno Piantedosi

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, il 23 luglio scorso era inoltre intervenuto – chiamando in causa pure il senatore Quagliariello e la Prefettura di Vibo – dopo il deposito delle motivazioni del verdetto di primo grado dell’inchiesta “Imponimento” nelle quali il giudice dà per provato il sostegno elettorale alle amministrative del clan Anello al politico Francesco De Nisi, a luglio ancora segretario regionale di “Coraggio Italia-Italia al Centro” che vede fra i suoi leader nazionali proprio Gaetano Quagliariello (compagno del prefetto Lulli) e da qualche settimana passato (De Nisi) nelle fila del partito di Azione di Carlo Calenda (LEGGI QUI: Morra al Viminale dopo sentenza Imponimento: «Di Vibo e della Calabria interessa qualcosa?» e QUI: Sentenza Imponimento e voti del clan Anello, De Nisi annuncia querela per il pentito e Morra e QUI: Sentenza Imponimento, Morra risponde a De Nisi: «Querele temerarie e infondate»). [Continua in basso]

L’operazione Olimpo

La conferenza stampa a Catanzaro

Infine, il 26 gennaio scorso la maxioperazione della polizia e della Dda di Catanzaro che vede indagati due dirigenti della Prefettura di Vibo Valentia ed un’impiegata. Uno di loro, Rocco Gramuglia, ricopre l’incarico di segretario proprio del prefetto Roberta Lulli (anche se la contestazione risale ad epoca antecedente), l’altro funzionario della Prefettura, indagato per rivelazioni di segreti d’ufficio in relazione ad un’interdittiva antimafia, è invece Michele La Robina. Per entrambi il Riesame ha di recente annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disponendo anche la restituzione degli atti al pm per incompetenza funzionale del gip distrettuale. Il capo di Gabinetto del prefetto, ovvero Rocco Gramuglia, dopo il coinvolgimento nell’inchiesta Olimpo è stato anche sospeso dal Gran maestro del Goi, Stefano Bisi, da ogni attività massonica.
L’altra impiegata della Prefettura di Vibo – indagata a piede libero nell’inchiesta Olimpo – è invece Saveria Angiò, cognata del boss della ‘ndrangheta di Tropea Tonino La Rosa con il quale la contestazione (rivelazione di segreti d’ufficio) viene mossa in concorso. La Dda di Catanzaro nell’inchiesta dedica un intero capitolo alle infiltrazioni dei La Rosa nelle istituzioni locali, con un paragrafo intitolato: “L’occhio in Prefettura a Vibo. La vicinanza di Angiò Saveria”. (LEGGI QUI: Operazione Olimpo: l’occhio in Prefettura a Vibo da parte dei La Rosa di Tropea).
Si attende ora da parte del ministro dell’Interno l’individuazione del nuovo prefetto di Vibo Valentia e poi la nomina da parte del Consiglio dei ministri. Ricordiamo che prima di Francesco Zito e Roberta Lulli, la Prefettura di Vibo è stata retta da due ex poliziotti in prima linea per anni ed anni nel contrasto alla criminalità organizzata (poi promossi prefetti) ovvero Guido Longo e Giuseppe Gualtieri.

LEGGI ANCHE: Operazione Olimpo: l’occhio in Prefettura a Vibo da parte dei La Rosa di Tropea

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