
Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza
Il 31 dicembre diventa sempre un po’ il giorno dei bilanci. Manca ormai pochissimo allo scoccare della mezzanotte che ci traghetterà nel 2025 e inevitabilmente il pensiero va indietro, ai dodici mesi trascorsi. Così, tra le aspettative e i buoni propositi che puntualmente accompagnano l’arrivo di un nuovo anno, ecco che ci ritroviamo a tirare le somme su ciò che ci lasciamo alle spalle. Il 2024 è stato un anno intenso anche per Vibo Valentia e l’intera provincia. Tante le notizie che si sono rincorse, da quelle più tristi o amare a quelle che sono riuscite a strappare un sorriso o a donare un po’ di speranza. Dai fatti di cronaca a quelli di politica, sino ai momenti di festa.
Tanti gli episodi, insomma, che hanno caratterizzato questo anno che si appresta a lasciarci. Ecco allora una piccola selezione di quelli che hanno lasciato un segno e determinato importanti cambiamenti nel 2024 della provincia vibonese.
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Nel 2024, dopo ben quindici anni la città di Vibo Valentia ha visto tornare il centrosinistra alla guida di Palazzo Luigi Razza con l’elezione di Enzo Romeo a sindaco della città. Le elezioni amministrative si sono tenute l’8 e il 9 giugno, quattro i candidati: Roberto Cosentino (centrodestra), Marcella Murabito (Rifondazione comunista), Francesco Muzzopappa (polo di Centro) e appunto Enzo Romeo (centrosinistra più M5s). Tutto si è deciso però nel turno di ballottaggio del 23 e 24 giugno, con l’attuale sindaco che ha conquistato il 53,6% dei voti, imponendosi così su Cosentino che si è fermato al 46,4%.
«Lavorerò per risollevare questa città», le prime parole a caldo che il neo primo cittadino ha detto ai nostri microfoni quando i risultati si erano ormai già delineati.
I primi mesi di amministrazione sono stati ripercorsi recentemente dal sindaco Enzo Romeo, nel corso della conferenza stampa di fine anno.

Grande festa lo scorso 23 agosto a Paravati per i cento anni di Natuzza Evolo, scomparsa nel giorno di tutti i Santi del 2009 e per la quale è in corso la causa di beatificazione. Nel giorno in cui la mistica avrebbe compiuto un secolo di vita, in migliaia sono giunti da tutta la Calabria e oltre per ricordarla ma anche per assistere a un evento storico. A circa due anni dalla sua apertura al culto e intitolazione al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, la grande chiesa della Villa della Gioia è stata infatti elevata a santuario dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, che nella sua omelia quel giorno ha parlato di «gioia incontenibile».
A conclusione della messa il figlio della Serva di Dio, Franco, a nome di tutti i familiari, dopo aver ricordato quanto Natuzza desiderasse questo momento, ha voluto ringraziare il vescovo per il «bel regalo di compleanno fatto a sua mamma». Un momento speciale per tutti i fedeli e per la Chiesa vibonese.

Il 23 aprile il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune di Tropea, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi «alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa». Per la Perla del Tirreno è la seconda volta in pochi anni, la prima risale al 2016.
Dopo lo scioglimento il sindaco Macrì ha presentato ricorso, intanto la gestione del Comune è stata affidata per 18 mesi a una Commissione straordinaria.
Stessa sorte per il Comune di Stefanaconi, sciolto dal Consiglio dei ministri il 26 luglio. Per il Viminale il sindaco Salvatore Solano «appare indiscutibilmente colluso con elementi di spicco della criminalità organizzata». Da allora a reggere il municipio è una commissione straordinaria.
Dopo l’arrivo delle commissioni d’accesso agli atti, hanno invece evitato il commissariamento Nicotera (a meno di dieci giorni dalle elezioni amministrative che hanno poi riconfermato il sindaco uscente Marasco alla guida del Comune) e Mileto (la nota della Prefettura è arrivata lo scorso 5 novembre e rileva comunque una «diffusa mala gestio» che il sindaco Giordano è chiamato a risolvere). Proprio ieri, 30 dicembre, è stata comunicata al sindaco Bartucca che neppure il Comune di Filadelfia sarà sciolto: qui la commissione d’acceso era arrivata a febbraio e grande era l’attesa sugli esiti.
Il 27 settembre il Consiglio dei ministri ha invece deliberato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di Vibo Valentia. Anche qui un déjà-vu: era già accaduto nel 2010. Nella relazione del ministro Piantedosi che ha proposto che venisse sciolta, si legge che l’Azienda sanitaria vibonese è «inquinata dalle cosche di ‘ndrangheta da quando è nata». Ad oggi è guidata da una terna commissariale, che rimarrà al vertice per 18 mesi.

E a proposito di sanità, sotto questo profilo è stato un anno difficile per il Vibonese. Tante le criticità e le denunce di malfunzionamenti, passate anche attraverso le pagine del nostro giornale. Da ultimo, la vicenda dei 45 infermieri e oss a cui oggi scade il contratto e che non avranno una proroga.
A far discutere quest’anno sono state anche le aggressioni al personale sanitario. Episodi di violenza che hanno riguardato ad esempio le Guardie mediche di Soriano (a gennaio) e quella di Cessaniti (a febbraio), e che hanno avuto come teatro anche le corsie dell’ospedale. Tant’è vero che a partire da settembre davanti allo Jazzolino sono comparse pattuglie l’Esercito.
La Prefettura ha infatti deciso di aumentare la vigilanza, rimodulando i servizi già operati dai militari su obiettivi sensibili nel territorio vibonese nell’ambito dell’operazione Strade sicure. Una notizia, quella dell’Esercito a “difesa” dell’ospedale, che ha suscitato grande impressione nell’opinione pubblica ed è rimbalzata anche sulla stampa e nelle tv nazionali.

Il 2024 è stato anche l’anno della sentenza di primo grado del processo Imponimento, letta il 19 giugno dal Tribunale di Lamezia Terme – Angelina Silvestri presidente, Maria Giulia Agosti, Gian Marco Angelini a latere. Il procedimento nasce dall’inchiesta della Dda di Catanzaro contro la cosca Anello-Fruci di Filadelfia, il cui potere criminale si estende dalla provincia di Vibo fino al comprensorio di Lamezia. Coinvolte anche le cosche Tripodi di Porto Salvo, Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, Cracolici di Maierato e Bonavota di Sant’Onofrio.
Tra le condanne “eccellenti” quella a 30 anni al boss Tommaso Anello e 24 al fratello Rocco. Assolti invece gli imprenditori Francescantonio ed Emanuele Stillitani, per i quali l’accusa aveva chiesto 21 anni di reclusione. Gli imputati erano in tutto 71: non solo appartenenti a clan ma anche appunto imprenditori, politici, pubblici funzionari ed esponenti delle forze dell’ordine che secondo la Dda avrebbero agevolato la consorteria. (QUI tutte le condanne e le assoluzioni). Recentemente sono state depositate le motivazioni della sentenza.

Momenti di profondo dolore, ma anche di speranza e infine di sorrisi gioiosi dopo lunghe sofferenze. Le comunità di Rombiolo prima e di San Calogero poi hanno potuto riabbracciare dopo mesi due loro figli, che in due diversi terribili incidenti stradali hanno rischiato la vita e sono rinati dopo lunghi mesi di cura, ricoverati entrambi all’Istituto Sant’Anna di Crotone – centro specializzato per le gravi cerebrolesioni.
La prima è stata Valentina Crudo, che ha potuto riabbracciare i propri amici e compaesani il 13 giugno. La nota vocalist vibonese è reduce dal terribile impatto che il 20 agosto 2023 lungo la strada Jonio-Tirreno nel Reggino ha strappato alla vita sua cognata Antonella Teramo di 37 anni e la nipotina Maya Campennì di 3 anni, nonché il conducente dell’altra auto Domenico Politi, 39 anni di Cittanova. Il rientro a casa dopo il lunghissimo ricovero è stato per Valentina un mix di emozioni fortissime, accolta dal vescovo Attilio Nostro e da tantissime persone che hanno voluto esserci per riabbracciarla. «Sono miracolata», ha detto la giovane mamma appena arrivata.
Il 12 dicembre è stata la volta del lieto fine per Vincenzo Pontoriero. Dopo l’incidente all’alba del 26 agosto a Palmi e dopo cento lunghi giorni in ospedale, il giovane è tornato nella sua San Calogero dove è stato sorpreso da una grande festa con tanto di fuochi d’artificio. Tanta la commozione, anche per la presenza dei due amici che quella terribile mattina erano in auto con lui, riportando anche loro serie ferite.
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